Il sonno è una funzione fisiologica a normale. Siamo alla costante ricerca del come far addormentare i nostri bambini e questo crea in noi una grande ansia e un evitabile stress.

Questo succede perché ci focalizziamo sull’obiettivo sbagliato, cioè cerchiamo di farli addormentare invece di cercare di portarli in uno stato che permetta loro di addormentarsi serenamente. E credetemi, c’è una bella differenza!

Quando si tratta di far dormire un bambino, 3 sono le cose da considerare:

  1. Preoccupiamoci di fornire loro un ambiente adeguato che veicoli il sonno.
  2. Offriamo loro la possibilità di dormire quando sono realmente stanchi, non quando vorremmo che dormissero. E attenzione, questo vale sia per i genitori che provano a metterli a nanna troppo presto, ma anche per quelli che tentano troppo tardi.
  3. Aiutiamoli a rilassarsi abbastanza per essere pronti per dormire.

Questo ultimo punto è quello su cui vorrei porre l’accento in modo più marcato. Come dicevo prima, il nostro obiettivo non deve essere quello di fare addormentare il bambino. Bensì, quello di portare il suo sistema nervoso da una condizione di attività ad una di RIPOSO.

Solo quando un bambino è calmo, riuscirà ad abbandonarsi al sonno. Quindi l’attenzione deve essere spostata al “prima” di andare a nanna.

Ci sono tanti motivi per cui un bambino potrebbe “combattere” contro il sonno e questi sono relativi all’età, al temperamento del bambino, al suo livello di stanchezza, a quanta separazione dai genitori ha dovuto sopportare durante il giorno e all’atteggiamento della persona che lo sta mettendo a nanna.

Ma guadiamo nel dettaglio tutti i fattori che hanno un’incidenza davvero incredibile sul tempo che i nostri bimbi impiegano per addormentarsi.

1) STANCHEZZA ECCESSIVA. Ti è mai capitato di avere il tuo bimbo (o bimba) esausto ma che impiega comunque moltissimo tempo ad addormentarsi? Oppure, al contrario, si addormenta in un batter d’occhio ma poi si risveglia poco dopo?

Se sì, ti sei probabilmente ritrovata a gestire una sua stanchezza eccessiva.

La stanchezza eccessiva è senza dubbio il più grande nemico dell’addormentamento. Quando i bambini rimangono svegli troppo a lungo, diventa quasi impossibile metterli a nanna ed è molto più difficile per loro entrare in uno stato di sonno profondo a causa di un picco nella produzione di cortisolo (definito l’ormone dello stress).

Quando vediamo dei segnali di stanchezza molto eclatanti come lo sbadiglio, oppure quando li vediamo strofinarsi gli occhi, i nostri bambini sono in realtà già troppo stanchi.

2) STANCHEZZA INSUFFICIENTE. Anche quando non hanno abbastanza sonno, la messa a letto può diventare eterna!

Questo è onestamente molto meno comune, ma mi è già capitato di vederlo. Se ad un bambino non viene concesso abbastanza tempo sveglio, la pressione del sonno non è sufficiente a farlo addormentare in poco tempo e dover rimanere in un letto a cercare di dormire quando non abbiamo sonno, concorderete con me, è frustrante!

3) STRESS DEI GENITORI. Mi capita spesso di notare che se un genitore è davvero molto ansioso e stressato al momento della nanna, il bambino entra come in panico perché apprende dalla persona che lo sta mettendo a nanna che il sonno è stressante e non è un “posto sicuro” in cui andare.

In quanto mammiferi, abbiamo la funzione di co-regolarci a vicenda, il che significa che le persone intorno a noi riescono ad agitarci oppure a farci rilassare e la stessa cosa vale per noi nei loro confronti. Sono sicura che tu sappia di cosa sto parlando.

Un adulto sano a cui è stata insegnata la preziosa arte della gestione delle emozioni è in grado di auto-regolarsi, cioè di calmarsi in modo autonomo quando avverte una situazione di stress. I bambini non hanno questa capacità e confidano in noi per raggiungere quello stato di calma, essenziale perché il sonno “accada”.

Per questo è davvero importante che il genitore sia CALMO al momento della nanna, in modo da trasmettere calma e serenità al bambino che deve entrare in uno stato di fiducia per potersi addormentare.

4) Se il tuo bambino o bambina è un po’ più grande (12 mesi+) e ha difficoltà ad addormentarsi, il motivo principale è probabilmente che si sente disconnesso da te. Che cosa significa?

Immaginate che ogni bambino abbia come un vaso che deve essere riempito ogni giorno di amore, fiducia e connessione con le sue figure di riferimento, le persone che si prendono cura di lui (o lei).

Questo è particolarmente vero alla sera, perché la sera precede una lunga separazione (il sonno) in cui il bambino è solo e va verso l’ignoto. Ha bisogno di sentirsi amato e al sicuro ed ha bisogno di quel tempo di qualità trascorso con mamma e/o papà.

Purtroppo però, questo suo bisogno di vicinanza di solito coincide con il bisogno del genitore di separarsi dal bambino. Le giornate sono lunghe e arriviamo alla sera stremati, bisognosi di spazio per noi stessi che ci porta a desiderare che si addormentino in poco tempo!

Se il tuo bambino non ti vede tutto il giorno e alla sera ti ritrovi ad andare “di fretta” per metterlo a nanna, il tuo piccolo potrebbe sentirsi disconnesso e usare il momento della messa a letto come un modo per giocare e connettersi con te, rendendo l’addormentamento infinito.

Se ti ritrovi in questa descrizione, considera di aggiungere un “momento speciale” prima di andare a letto. Potresti optare per una scatola di attività o giochi che però escono solo al momento della routine serale e potresti far scegliere al tuo bimbo cosa fare. Assicurati di mettere via il telefono e dedicare un po’ di tempo alla connessione senza distrazioni.

Questi 15- 20 minuti prima di andare a letto possono essere davvero un ottimo modo per aiutare il tuo piccolo a sentirsi connesso e a potersi rilassare abbastanza da abbandonarsi al sonno serenamente.

5) Meno frequenti ma pur sempre possibili sono cause come ferritina bassa, difficoltà respiratorie, intollerante alimentari o allergie, calo improvviso nella produzione di latte della mamma (se il bambino è allattato al seno) che porta il bambino ad avere fame alla sera impedendogli di addormentarsi, e infine qualunque fastidio fisico che potrebbe rendere difficile l’addormentamento, come caldo, freddo, indumenti scomodi o tessuti pruriginosi.

Se hai dubbi su uno o più di questi aspetti della salute del tuo bambino o bambina, non posticipare la visita con il tuo pediatra di fiducia.

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Valentina ha conseguito la sua laurea sanitaria per poi avvicinarsi al tema del sonno dei bambini, conseguendo diverse certificazioni in sonno infantile e in allattamento. È mamma lei stessa di due bimbi piccoli e il suo approccio olistico le permette di fornire consigli accurati, moderni e che tengono conto di tutti gli aspetti che possono influenzare il sonno di un bambino. Offre consulenze personalizzate, webinar e corsi per aiutare i genitori a seguire i loro istinti.